mercoledì 4 maggio 2011

Un amore maleodorante...

Cose di questi giorni, e così Napoli si domanda cosa ne sia stato dell’amore che fu, cosa fu di tante promesse che non le sono mai state mantenute, cosa ne abbia infranto i sogni.
Napoli che Bella, ammirata e Donna, ricorda l’amore in un bacio veloce;  un Bacio, immancabile e vero ad ogni risveglio, che adesso non ricorda neppure e nemmeno se fu. Napoli stesa ed offesa e inconsapevole di quali colpe di quali errori si sia macchiata perché l’amore le abbia voltato le spalle, Napoli che oggi si vota e domani si svolta, Napoli che di immondizia magari domani si svuota, Napoli che è piena di pianto di fronte allo scempio di cassonetti affogati
Napoli che ci ha creduto alle promesse ed ora scopre che non era vero amore, che le promesse non è detto che si debbano mantenere, che l’amor non può durare per sempre salvo un rapido e veloce approccio che potrebbe tornare di qui a qualche giorno, ed allora potrà darsi che nuove infervorate parole d’amore torneranno a riecheggiare tra le sue affollate e sincere umili piazze che ancora e di nuovo saranno promessa, e abbracciata in corpo illuminata in viso magari ci crederà ancora che tempi migliori verranno in due giorni, il suo popolo lavorerà a stancarsi fra tre giorni, lei tornerà pulita e vestita a festa in poco più di tre giorni e Napoli, buona Napoli aprirà le braccia e di nuovo terrà il suo Tornato Amante, perché è quella Napoli che in fondo peggio di così, non si può proprio andare…
Perché è quella Napoli che se si vuole da qualche parte si può sempre comprare, perché è sempre quella Napoli che tra uno sguardo rivolto al mare ed un orecchio proteso ad ascoltare si fa bastare le sue bellezze vergognosamente ineguagliabili e la voce dei suoi stessi figli, quella benedetta Napoli che guardando ai suoi figli  nonostante tutto gli sorride anche di fronte alla peggiore delle cose, figli a volte peggiori a volte no,a volte criminali e quasi sempre “e cor”, figli scugnizzi ma che lei sente lei sa e tutti i giorni avverte essere figli certamente innamorati, senza riserve, senza promesse e pertanto senza niente chiedere in cambio Ama…
Loro sono sempre i suoi Figli, e in fondo anche se molto in fondo sono dei buoni figli.
Buona stanca fiduciosa tenera madre Napoli che domani al risveglio magari starà ancora aspettando quel bacio, e “l’ammor”...  chissà Lui l’ “uomo” che tutto  promise e niente le dette quali altre parole potrà sussurrarle all’orecchio per farle sentire che l’ama. Si vota e lui l’ama, si vota e Verrà, si vota e lei crede, si vota e Lui si vede… Si vota e saranno parole d’amore…
Lei ancora distesa e confusa di sonno e di veglia si aspetta il candore e l’amore che oggi che ieri che sempre nel  letto malconcio e sudato in cui giace, di munnezza coperta, nell’incubo infinito  tardano ad arrivare…
L’amore  Per Sempre a Napoli, l’amore o l’Orgoglio, e l’Ammore che magari non si veda ma ci sia, una Passione come solo Napoli  sa riconoscere e dal quale non resti ferita... ed allora non il Suo “amore”…  non quello di una notte da bestia e poi basta, non l’amore di sesso  ma  l’ammor’ do’ cor’, un  decente ed odorante Amore, come di quelli che sanno di rose ‘o balcon’e profumm’e limon,  di lacrime, di commozione, e che  stavolta Presidente, nel  gioco del “vota e si svuota” non sia vero che, solo, st’ammor’, Era De Maggio…

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