La partecipazione alla campagna referendaria continua!
Con 132 voti a favore, 98 contrari e 8 astenuti il Senato ha approvato, nella seduta di martedì 20 aprile 2011, il ddl n. 2665, ovvero l’emendamento proposto dal Governo alla moratoria del programma nucleare nel decreto omnibus. Di conseguenza, il programma di costruzione di centrali nucleari in Italia è stato annullato.
Annullato? Rinviato? Congelato.
Niente proibisce di rifare un’altra legge nucleare. L’emendamento approvato al Senato blocca il programma, elimina le norme principali per costruire gli impianti, ma niente proibisce di fare un’altra legge.
Dal sito www.senato.org si legge
Il Ministro dello sviluppo economico Romani ha illustrato all'Assemblea l'emendamento interamente sostitutivo dell'articolo 5 che abroga le disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti nucleari, per i quali il testo originario del decreto stabiliva una moratoria di un anno. A seguito del terremoto in Giappone e del gravissimo incidente alla centrale nucleare di Fukushima, i Governi europei, seppure con diversa intensità, si sono impegnati in una riflessione sull'uso del nucleare, che in Italia ha portato il Governo dapprima a decidere una moratoria di un anno e poi a presentare l'emendamento che rappresenta una naturale evoluzione di un quadro che non può essere costretto all'interno di vincoli temporali predefiniti. Il Ministro ha delineato un percorso che prevede la piena compartecipazione dell'Italia alla definizione dei nuovi standard di sicurezza europei, una presenza industriale legittimata da una filiera esistente nel Paese e che si stava rafforzando, uno sforzo scientifico nella ricerca avanzata per il nuovo nucleare europeo. Solo al termine di tale percorso potrà essere chiaramente definito il quadro di compatibilità nucleare, operazione che sarebbe impedita da un referendum che chiamerebbe gli italiani a scegliere tra un programma nucleare di fatto superato ed una rinuncia definitiva al nucleare operata sull'onda dell'emozione che comprometterebbe la posizione dell'Italia in Europa sulla materia.
La maggioranza ha sottolineato la coerenza della posizione del Governo stante l'indubbia opportunità di un nuovo approccio alle politiche energetiche, a partire da una riconsiderazione del nucleare, mentre le opposizioni hanno lamentato il carattere strumentale dell'emendamento del Governo, il cui interesse primario è quello di evitare lo svolgimento del referendum, senza peraltro che risulti chiara e definitiva la rinuncia al nucleare.
La negazione delle scelte da sempre rivendicate dal Governo dimostra la totale assenza di una politica energetica e nasconde il vero obiettivo di evitare il referendum abrogativo che avrebbe garantito, sull'onda dell'emozione provocate dall'incidente in Giappone, il raggiungimento del quorum all'intera tornata elettorale, compreso il referendum sul legittimo impedimento.
La Cassazione si pronuncerà solo dopo che sarà pubblicato il tutto sulla Gazzetta Ufficiale, quindi si rischia di perdere tanto tempo e soprattutto di affossare il referendum sull’acqua pubblica e legittimo impedimento. Per questo motivo la campagna referendaria non si ferma!
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