sabato 14 maggio 2011

La poesia il teatro e la canzone della tradizione Napoletana

1 commento:

  1. BISOGNA SAPER SCEGLIERE IN TEMPO, NON ARRIVARCI PER CONTRARIETÀ

    Cito Guccini, la musica, la cultura, perché giovedì al Real Orto Botanico i sensi sono stati appagati, la vista compiaciuta dal verde del bosco, nell’aula magna l’odore di legno antico dei banchi inebriava l’atmosfera; mi piace pensare che su quei banchi personaggi illustri del nostro passato abbiano studiato e lavorato per la nostra Napoli.
    È stata una serata ricca di storia, canzoni della tradizione partenopea, antiche, ma che descrivono sorprendentemente contesti attuali.
    Vorrei vedere Napoli sempre così, un misto tra antico e moderno , tradizione e contemporaneità.
    Continuo a citare Guccini, poiché è vero, nella nostra Napoli può sembrare che Dio è morto, ma
    Ma penso
    Che questa mia generazione è preparata
    A un mondo nuovo e a una speranza appena nata
    Ad un futuro che ha già in mano, a una rivolta senza armi
    Perché noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore è per tre giorni
    E poi risorge
    In ciò che noi crediamo Dio è risorto
    In ciò che noi vogliamo Dio è risorto
    Nel mondo che faremo
    Dio è risorto,
    Dio è risorto

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